Il pensiero di Bergson ebbe una grande influenza sulla letteratura del Novecento.
Per il filosofo francese il tempo non è formato da singoli istanti, ma è un continuo fluire di momenti non scomponibili, che costituiscono la durata. Di conseguenza nella nostra coscienza i vari momenti non si susseguono, ma convivono.
Sulla base di questa teoria William James arrivò a considerare il fluire dei pensieri "flusso di coscienza"(Stream of consciousness) come un continuum inarrestabile nella coscienza e nella mente umana.
Tutto ciò ebbe una grande ricaduta in ambito letterario, in cui proprio in seguito al flusso di coscienza lautore trascrive immediatamente il pensiero e le emozioni nel loro fluire e nel loro apparire senza una rielaborazione razionale.