Knorr e Mulino Bianco: analisi della pubblicità

Knorr e Mulino Bianco: solo due spot pubblicitari o qualcosa di più? 2 modelli di famiglia a confronto negli spot Knorr e Mulino Bianco


Qualcuno ha criticato il messaggio implicito di alcuni spot pubblicitari, apparsi recentemente in televisione. Tra essi lo spot di Knorr, relativo al piatto di pasta con il sugo pronto che il bimbo sottrae al compagno della mamma, ha infastidito per il fatto che in esso sia stato dato per scontata ed addirittura proposta come modello, la famiglia allargata, facendo rimpiangere il tradizionale spot del Mulino Bianco, che pur nella sua irreale perfezione, propone un modello positivo.
C’è evidentemente un messaggio destinato ad un cero target: quello che usa i sughi pronti, che in teoria ha rotto con le tradizioni sia sociali che culinarie (e cul-turali, essendo la cucina una delle principali espressioni delle tradizioni e della cultura popolare ).


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Personalmente sono convinto che la segmentazione per target possa essere pericolosa, se soprattutto non tiene conto o peggio va contro a delle esigenze comuni a tutti, che però sono più profonde delle segmentazioni apparenti. Nel caso specifico credo che la vita di coppia, rappresenti una necessaria forma di abbandono dell’indivduum, cioè dell’indivisibiltà, per diventare segmento , sexus, di una entità più estesa, nel tempo(generazione) e nello spazio(famiglia e società).La condizione dell’uomo, a differenza di Dio che riunisce il piano soggettivo (io sono) con quello oggettivo(colui che è ), è quella di non poter essere (io sono) se non in rapporto ad altri che ti percepiscano e che interagiscano con te.
Sotto questo profilo la propria esistenza dipende dalla comunicazione con gli altri ed in primis dalla testimonianza della nostra vita che riceve una certa continuità nella testimonianza continuativa del partner ( moglie o marito, mi sembra che questo sia anche uno dei messaggi del film Shall we dance) e nel tempo dei figli e dei nipoti (io sono in quanto lascio un ricordo ed anche dei geni, che ho tra l’altro ereditato,come elemento di separazione, punto dinamico inafferrabile della croce tra passato e futuro). Ovviamente questo non è privilegio delle coppie e dei genitori, in quanto tutti lasciano, attraverso le loro opere, parole e pensieri, qualcosa che comunque hanno ereditato (siamo tutti figli e.. nell’ottica cristiana ma comunque umana, in senso lato… fratelli). La famiglia è l’istituzione sociale (dal dì che tribunali ed are… dice il Foscolo nei sepolcri… diero alle umane belve esser civili, o qualcosa di simile) in cui questa esigenza di continuità e di testimonianza assume maggiore forza e proprio per essere se stessi (non solo come individuum ma anche come sexus) con la massima continuità e minor contraddizione possibile il matrimonio tende a durare … per tutta la vita. Esigenza che per i cristiani assume non tanto un valore sociale, ma sacro, attraverso il sacramento del matrimonio. Sotto questo profilo dunque lo spot di Knorr, se proponesse uno stile di vita, contraddittorio con questi bisogni più profondi di continuità, non dovrebbe funzionare, almeno sul lungo periodo. Come già detto, però mi sembra che nel profondo lo spot non vada interpretato nel senso che il compagno tende ad ingraziarsi il figlio della partner (per scopi più o meno reconditi), ma in realtà esprima proprio da parte del figlio (e della madre, attraverso di lui) una richiesta di “legittimazione”, l’esigenza cioé di inglobare il partner in una struttura più solida e continuativa, farlo diventare un vero e proprio padre( e marito). L’accettazione della richiesta d’affetto e la corresponsione del partner della madre (padre desiderato), in una scena tra l’atro abbastanza coinvolgente, suggella una relazione più stabile e continuativa. In realtà attraverso l’espressione ..”Tu che non sei mio padre” e le scene seguenti il ragazzo vuol dire, … “tu che non sei mio padre , vuoi essere mio padre?”
E’ vero che lo spot si può inquadrare in un fenomeno distruttivo dei valori tradizionali, purtroppo però l’uomo è in croce ed il punto di equilibrio tra le due opposte contraddizioni (individuum e sexus) è dinamico e deve essere conquistato giorno per giorno, poiché l’individuum tende a mete (vere o false) sempre diverse(di piacere o di realizzazione).
Questa contraddizione è risolta dalla Costituzione sul piano del diritto con la tutela della famiglia(come base dello Stato) e la morale cristiana assolutizza questa esigenza per risolvere la contraddizione tra individuum che non vuol rinunciare a se stesso e sexus, che esprime l‘imperfezione dell’individuo che non esiste se non è percepito(ed amato o riconosciuto). Gli psicanalisti risolvono la contraddizione, affermando che nelle varie donne amate durante la vita si ama sempre la stessa donna che è la madre. In pratica ciò non è molto diverso dalla concezione del paradiso perduto, perché attraverso questo eterno ritorno al grembo materno, di generazione in generazione, ritorniamo alla prima Eva (il ventre materno è una sorta di paradiso perduto, a causa del peccato di volere essere autonomo, di staccarsi dal sexus fondamentale, che è madre –figlio). Secondo me il divorzio , la separazione, la convivenza sporadica sono “errori”, nel senso di individuo che erra alla ricerca di qualcosa sempre di nuovo e non riesce a costruire una continuità di testimonianza che dia oggettività alla sua vita presente e futura. Ma errare humanum est e , nel caso specifico, se si fa un passo da una situazione di errore ad una situazione di maggior stabilità, che nel momento dell’abbraccio è vista comunque come vincolo esclusivo e potenzialmente duraturo, non giudicherei troppo male lo spot in questione, oltre a giustificarne il successo, se lo ha.
Giuseppe Tarditi





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