Francisco Goya . La Maja (Maya) desnuda. Analisi e commento dellopera la Maja (Maya) desnuda di Goya: come è vista la donna da Goya nel dipinto La Maja (Maya) desnuda
Anno 1800 LA MAJA DESNUDA - Francisco Goya
olio su tela 97 x 190 cm. Museo del Prado (Madrid).
Benché il suo genio porti Goya a trascendere ogni possibile movimento o tendenza artistica, è possibile collocare il quadro la Maja desnuda nell'ambito del Neoclassicismo. Pur in questo ambito, tuttavia, quest'opera, come altre opere di Goya, risulta audace e singolare per l'epoca. Audace infatti è l'espressione dello sguardo e l'atteggiamento della modella, che sembra sorridere soddisfatta e contenta delle sue grazie.
Nella cultura occidentale, fino a Goya la rappresentazione del corpo nudo femminile ha sempre dovuto ricorrere a varie mascherature mitologiche (Danae) o religiose (Eva); con la Maja desnuda la donna è reale, carne e sangue. La maja desnuda è cioè il ritratto sconcertante e preciso di una donna nuda sdraiata fra lenzuola stropicciate che espone la propria sessualità per attrarre lo spettatore. Il volto è affilato, sottile, gli occhi senza trucco ma vivi e mobili, i capelli morbidi e arricciati. Il corpo della Maja desnuda , di orgogliosa naturalezza, dalle minute proporzioni, è particolarmente luminoso. La luce del corpo della Maja crea un forte contrasto con il resto dell'ambiente, tutt'uno con la tipica espressività che Goya sa dare ai suoi occhi, e in questo modo la Maja desnuda sembra brillare di luce propria.
La donna è qui rappresentata in posizione passiva, donna oggetto che quasi si identifica con il suo corpo, in offerta , come se tutta la sua vita fosse sospesa , in attesa di chi possa ammirarlo ( e goderne).