Eccesso di potere

L’eccesso di potere. L’eccesso di potere costituisce violazione di norme giuridiche per il sistema amministrativo, la cui autonomia è nata con la norma sull’eccesso di potere




eccesso, potere


Con la legge 3761 del 1877 per la prima volta viene considerato come vizio dell'atto amministrativo anche l'eccesso di potere. In effetti la legge non dava una definizione dell'eccesso di potere, che fu quindi lasciata alla dottrina e alla giurisprudenza. . Attraverso la giurisprudenza “pretoria” del Consiglio di Stato sulla scorta della parallela esperienza del Consiglio di Stato Francese, si sono formate delle figure tipiche di eccesso di potere, che costituivano violazioni di vere e proprie norme giuridiche . Tali figure di eccesso di potere sono: sviamento di potere; travisamento ed erronea valutazione dei fatti; illogicità e contradditorietà dell'atto; contraddittorietà tra più atti successivi; inosservanza di circolari; disparità di trattamento; violazione e vizi del procedimento, vizi della volontà ,mancanza di idonei parametri di riferimento ed ingiustizia manifesta. Quest’ultima merita un discorso a parte perchè, come vedremo in seguito, può essere considerata una norma di chiusura dell’eccesso di potere.
Queste figure sono accomunate dal fatto che l’eccesso di potere è un vizio che attiene all’ utilizzo della discrezionalità amministrativa, nel senso che ne fa presumere la dissonanza con l’interesse pubblico e la cui presenza implica la violazione di vere e proprie norme giuridiche.
Il legislatore, infatti, non ritenendo sufficiente la tutela del cittadino e dell’interesse pubblico fornita dall’interpretazione solo formale delle leggi, secondo la loro lettera, come richiesto al Giudice ordinario, secondo il criterio oggi recepito dall’art. 12 delle preleggi e volendo anche dare una protezione sostanziale ad esigenze di Giustizia Amministrativa, ha introdotto la figura dell’eccesso di potere e ne ha attribuito l’ attuazione e elaborazione ad un giudice specializzato: il Consiglio di Stato.
Per ottenere una tutela contro l’ingiustizia di atti della P.A. da parte di norme giuridiche, occorre che tale ingiustizia non sia opinabile ma consista in una violazione di valori recepiti in forme specifiche per soddisfare l’esigenza della certezza del Diritto . Per questo l’atto ha un vizio di legittimità quando l’ingiustizia sostanziale è certa. Per stabilire la certezza dell’ingiustizia bisogna rifarsi a delle figure tipiche di eccesso di potere ,elaborate dalla giurisprudenza che costituiscono delle vere e proprie norme giuridiche, che la P.A. non può violare.
In questa maniera si ottiene la coniugazione delle esigenze di giustizia con quelle della certezza. Non a caso c’è poi una figura di chiusura dell’eccesso di potere che è l’ingiustizia manifesta, in cui la certezza dell’ingiustizia non deriva dalla corrispondenza a figure tipiche di eccesso di potere ma è evidente di per se stessa, per cui costituisce di per sé eccesso di potere. .



Avv. Giuseppe Tarditi







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